Da pallet a mensola: me contro Amazon
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Un giorno stavo sorseggiando una tazza di te nella mia cucina quando, osservando il misero trespolo a tre ripiani stracolmo di sacchetti e barattolini appoggiato al muro, mi sono detto “Qui serve qualcosa di più grosso”.
È partita dunque la ricerca su Amazon e qualche altro sito affine che potesse portarmi all’acquisto di una poderosa mensola in grado di contenere tutto quello che volessi.
Ma non c’è stato verso.
Dovunque guardassi c’erano gli stessi, identici, set di mensole stretti ed alti che hanno sì il loro scopo, ma non mi soddifavano per nulla, o lunghe mensole singole, che quindi avrei dovuto acquistare in più pezzi e ognuno da fissare singolarmente al muro.
L’immensa lista di prodotti inadeguati per il mio utilizzo finale
Tutto a un tratto però le mie scelluline grigie hanno incominciato a scalpitare: ma se invece di comprarlo, me lo facessi da me? Come voglio io?
Ho così incominciato la mia avventura nella costruzione di una mensola per cucina, con un po’ di upcycling e un altro po’ d’inventiva. Ho qui di seguito distillato e condiviso il mio percorso e i miei ragionamenti, sperando in cosa gradita.
Progettazione#
Come primo passo ho definito i vincoli che volevo pormi per costruire questo oggetto: cosa voglio ottenere, ed entro quali limiti devo lavorare?
Previo breve scervellamento, sono arrivato a questi tre punti:
- Ottenere una mensola a tre ripiani, sufficientemente larga ma anche abbastanza alta per contenere quel che tengo di solito vicino alla tavola della cucina: olio, sale, qualche spezia, occasionale sacchetto del pane, barattolo del miele, il resto che capita
- Abbastanza profonda, sempre per tenere tutto quanto sopra
- Non troppo complessa, fatta con materiali facilmente reperibili e che sia in grado di costruirla autonomamente, o almeno provarci :)
Fattomi un’idea di massima, ho ragionato su come procedere, da cosa partire e un modo semplice in cui tenere la struttura insieme. Come materiale ho puntato sin dall’inizio il legno, utilizzando tavole e listelli abbastanza spessi per avere una struttura solida e che possa reggere quel che la mensola dovrà supportare. Per tenere il tutto assieme userò invece un po’ di viti da legno, che mi capita di avere già a portata di mano.
Per dare già corpo alle prime idee che mi stavano venendo in mente, mi sono lanciato nella costruzione di un mockup in cartone recuperato da qualche imballaggio Ikea, che ho scoperto reggere particolarmente bene se con un minimo di cura ci si avvita a mano qualche vite da legno.

I risultati del mio lavoro di forbici con la punta arrotondata™
Nonostante le apparenze, il mockup è più resistente del previsto, e ne ho tratto qualche dettaglio in più sulle caratteristiche che dovrebbe avere la mensola:
- Ogni ripiano deve avere almeno una ventina di cm di altezza complessiva e un massimo di 5-6cm di altezza della “balaustra” anteriore, per far sì che sia semplice inserire e togliere barattoli dai ripiani inferiori
- Dovrei fissare ad almeno una decina di centimetri di altezza lo scontro posteriore, altrimenti il tutto non è poi così bilanciato,
- La struttura per essere davvero solida dovrebbe avere la balaustra posteriore posta dietro ai montanti laterali, e non tra di essi (come ho fatto nel mockup, pentendomene poco dopo. Ha comunque svolto la sua funzione egregiamente e mi ha fatto accorgere di questo banale errore prima che fosse troppo tardi)
Mi son dunque spostato nel mondo digitale per definire meglio dove arrivare, partendo da una forma base con tre ripiani uniformi e applicando i vincoli sopra misurati sul mockup in cartone.

Prima versione della mensola
Mmm, c’era però qualcosa che mancava, e nel mentre che cercavo di aggiustare alcuni oggetti e fare qualche misura di quel che mi trovavo in casa sono finito per misurare la bottiglia dell’olio, troppo alta per le mensole che stavo cercando di costruire. E dunque che faccio? La risposta era semplice, ma mi preoccupava la realizzazione.
Fatto un bel respiro ho buttato giù l’alternativa, e non c’era paragone, la preferivo cento volte di più! Mi son deciso dunque a spezzare in due il ripiano e a modificare l’altezza della mensola intermedia.

La seconda iterazione un po’ abbellita
Con questa modifica il piano diventa più complesso e ambizioso, ma diventa anche qualcosa decisamente più interessante da costruire. Decido quindi che questo sarà il mio obiettivo finale, e parto subito con la raccolta del materiale.
Recuperiamo la materia prima#
Definito in linea di massima il mio desiderio ideale di mensola, sono tornato alla realtà e ho incominciato a guardarmi attorno per capire quale materiale utilizzare effettivamente. Il materiale a disposizione, le mie poche capacità, e non avere accesso a strumenti avanzati, sono un limite nella trasformazione del legno che sarei riuscito a recuperare, e quindi qualcosa di cui tenere ben conto al momento di progettare davvero la mensola.
Se mi invento modi strambi di unire o ritagliare il legno ma poi quel che mi ritrovo a disposizione per farlo è un martello sgembo e tre viti arrugginite, non ha molto senso :)
Ho inizialmente dato la caccia al legno in vendita nei principali negozi di fai-da-te della zona, identificando qualche misura interessante da cui partire.
Poi però un giorno, passando dal magazzino dell’ufficio in cui lavoro, ecco l’illuminazione: in un angolo sperduto giacevano dei meravigliosi bancali con cui poco prima erano stati portati dei pesanti pacchi. Non ho resisisto e ne ho portato a casa uno, desideroso di provare a fare upcycle di quel legno strappato al destino certo della spazzatura.

Bancale rubato all’agricoltura
Qualche decina di calcoli dopo, e con il consulto di mio padre, sono arrivato a un piano: smontare il bancale, far dare una pulita ai legni che ne escono fuori, e poi ritagliarli a misura per il montaggio. Ho inizialmente pensato di tenere la singola tavola come dimensione base, e tramite un taglio lungitudinale creare delle mezze tavole con cui costruire le sponde. In questo modo però non avrei avuto una mensola abbastanza profonda, essendo le tavole larghe poco più di 7cm.
Ho quindi recuperato altro legno, di avanzo da un mio vecchio lavoro, per fare le sponde anteriori e posteriori con un adeguato spessore ed altezza. Per arrivare invece allo spessore desiderato di tutto il mobile ho deciso di prendere le tavole del bancale e unirle tra loro, arrivando dunque a tavole di dimensione di circa 14cm. Come però? Sono diversi i metodi che permettono di unire due tavole tra loro e tra questi mi son deciso a usare i tasselli in legno, quelli comunemente in uso anche nei mobili Ikea e di cui, modestamente, me ne sono rimasti una montagna da parte pronti per essere riutilizzati.
Non rimane che chiudere il cerchio e fare la conta di tutti i pezzi che servono: un po’ di grafite dopo sono dunque giunto a questo:

Il blueprint
Riprendendo da sopra una dimensione complessiva della mensola di circa 60cm per 56cm, ho fatto i calcoli per verificare che riuscissi a ottenere dal legno di un bancale ogni pezzo di cui aver bisogno: per fortuna il risultato mi ha confermato di stare giusto giusto nelle tavole piccole, e un surplus di due o tre tavole del bancale, permettendomi di scegliere le migliori da usare. Perfetto!
Tavola + tavola x tavola#
Investigando i modi per unire due tavole, ho trovato che quello più semplice da fare fosse tramite i tasselli di legno, e grazie a una idea trovata su YouTube ho velocemente costruito un piccolo attrezzo per cercare di forare sui lati nel modo più preciso possibile le tavole da unire

Attrezzo per forare le tavole
Con questo ho proceduto finalmente all’assemblaggio della struttura principale: quattro coppie di tavole a comporre i due montanti e i due ripiani principali della mensola.
Scelte le tavole tra quelle con meno difetti, ho incominciato a tagliarle a misura per l’assemblaggio.

Setup per il taglio delle tavole
Poi coppia per coppia ho proceduto a fare tre fori sui lati, in punti uguali che ho segnato allineando prima con cura le due tavole, per poterci incastrare i tasselli e unire tra loro le tavole. Non avendo lavorato troppo i bordi, questi sono ancora relativamente irregolari, dunque ho evitato di aggiungere colla alla fessura, dopo aver verificato che comunque i tre tasselli fossero sufficienti a tenere assieme le tavole.
Ho poi forato, alla giusta altezza, le tavole dei montanti laterali, con punta da 5mm per lasciar passare senza troppi problemi le viti da legno. Accostando queste alle tavole orizzontali ho potuto poi segnare sui lati i punti in cui fare piccoli fori per agevolare l’ingresso delle viti nel legno. Al termine ho così montato del tutto la struttura esterna. Per sicurezza per ogni giunzione ho qui usato quattro viti, visto che sono i giunti che tengono tutto il resto del mobile assieme. Un eccesso di zelo forse, ma il risutato mi piace.

Questa non è ancora una mensola. Non ancora.

Per far star bene una vite, il countersink è d’obbligo
Ho seguito un procedimento simile per fissare il montante intermedio che dividerà le due mensole: unica difficoltà è stato piazzare a una distanza corretta ma soprattutto cercare di incastrare abbastanza dritta la tavola all’interno di una struttura che di per sé non è esattamente squadrata :) Per questo, cosa poi fatta anche con le tavole successive, ho alternato il controllare con squadra e bolla che fossero dritte le tavole, e il misurare distanze identiche da riferimenti comuni per agevolare il lavoro.
Sicuramente il risultato finale non sarà perfetto, però è qualcosa costruito da me, uno sfogo per fare qualcosa di manuale e mettermi a lavorare finalmente del legno, cosa che era già un po’ che volevo fare.

Le complesse manovre per cercare di piazzare il più dritto possibile il montante centrale
Il fissaggio ha seguito procedimento molto simile a quanto sopra: una volta allineata la tavola, e segnato la posizione corretta, ho rimosso e fatto i fori passanti con la punta da 5mm. Una volta reinserita la tavola ho potuto così segnare dove fare i fori da guida per le viti da legno. Ho anche sfruttato a un certo punto dei blocchi squadrati per tenere ferma in bolla la tavola ancora mobile.
Alcuni fori non vengono esattamente dritti, ma stringendo un po’ le viti complessivamente la struttura resta abbastanza in bolla, e piuttosto solida.
Forte dell’esperienza fatta ho poi proseguito con i due ripiani intermedi, cercando anche qui di tenerle più dritte possibile. Tagliando con metodi approssimativi tutte queste tavole, poi unite a due a due a complicare la situazione, i bordi raramente sono dritti: spesso infatti sono storti e inclinati anche in maniera opposta. Ho risolto con una piccola mola da applicare al trapano e un po’ di cartavetro sui bordi per spianarli e togliere un po’ di materiale, questo anche per ridurre leggermente le dimensioni dei ripiani e poterli incastrare così più facilmente.
Ho proseguito poi con le tavole posteriori, piazzandole sul retro della struttura per dare solidità al tutto. All’ultimo ho deciso di applicare, come si vede qui di seguito, una tavola proveniente dai pallet alta 7cm circa per il cornicione superiore, visto che le altre tavole più strette non erano particolarmente solide. Così posso limitarmi a farci due buchi e far passare altrettanti tasselli per tenere tutto appeso senza problemi.

Ecco appena montata una solida paratia in cui andranno fatti i due buchi per poter appendere il tutto
Le paratie anteriori sono invece incastrate all’interno della mensola, tra le pareti verticali esterne e quella centrale. Visto che il ripiano in alto a destra era già particolarmente basso, ho deciso di evitare quella paratia e prepararne solo quattro. A parte tagliare una delle tavole della misura errata, per il resto anche questa parte non ha avuto particolari problemi.

Work in progress sul montaggio delle paratie. Si vede anche la stecca metallica che verrà poi incastrata sul fondo
Giunto alla coppia di paratie inferiori ho però scoperto di non aver pensato a come fissarle, visto che sono una a fianco dell’altra e utilizzare un paio di viti era praticamente impossibile.
Ho dunque optato per sfruttare un piccolo tassello in legno di diametro 5mm, più piccolo degli altri che mi avanzava sempre da un mobile Ikea, per sostenere entrambi i pezzi di paratia. Facendo un foro passante sempre di 5mm nella parete di mezzo al punto giusto, mi è poi bastato solo carteggiare un po’ i bordi per poter incastrare senza troppi problemi le due paratie al loro posto. Ho riusato poi sempre la stessa tecnica per il fissaggio: posizionamento iniziale, segno i fori, buco e svasatura, e stesso buco usato come guida per fare i piccoli fori sui pezzi in legno per non spaccarli con le viti.

Il duro lavoro di carteggiatura per far combaciare gli ultimi pezzi

Colpo di genio: un tassello di legno per sostenere le due paratie anteriori
Per un tocco finale, i miei genitori hanno trovato una barra in metallo ideale da piazzare in fondo al mobiletto, e per fissarla ho deciso di tagliarla di misura e fare due fori non passanti entro cui incastrare la barra stessa. Ha funzionato meglio del previsto :)
Togli la cera vite, metti la vite#
Avendo completato dunque il taglio e fissaggio di ogni parte in legno… ho preso la mensola e l’ho rismontata completamente :) così da poter fare un ultimo giro di carteggiatura con una grana relativamente fine, 180, anche perché non avevo a disposizione molto altro. Visto il lungo lavoro di fronte a me - ci avrei messo un’ora buona forse anche più a carteggiare ogni pezzo - mi sono attrezzato ricoprendo una tavola in legno di avanzo su tutti e quattro i lati con carta vetrata, fissata poi con due chodini, così da permettermi di passarla più facilmente sui pezzi.
Con la stessa carta vetrata ho anche smussato tutti gli angoli delle tavole, una operazione consigliata dato che evita spigoli vivi da cui si formano più facilmente schegge e altre imperfezioni.1

Il mobile scomposto prima del montaggio finale

Il semplice strumento autocostruito per l’ultima carteggiatura
Al termine, per concludere, ho cosparso tutti i pezzi con due mani di impregnante per legno recuperato nel negozio fai-da-te di fiducia. Come colore ho optato per quello trasparente, così da lasciare il legno così com’è: ritengo stia bene nella stanza in cui andrò a metterlo (sono già presenti delle mattonelle di tonalità nei dintorni del legno che ho usato) e in più mi piace l’idea di mostrare, senza nasconderla troppo, l’origine di questo legno e un po’ della sua storia di materiale recuperato.
Ed ecco finalmente la mensola finita!
Per fissarla al muro, ho fatto due fori nelle mattonelle della cucina con le punte apposite, poi ho foratao fino in fondo con punta da muro, per inserire due tasselli da 8mm. Le viti sfruttano i due buchi fatta nella sponda posteriore alta, e per bellezza e una miglior tenuta ho aggiunto due rondelle di dimensione ideale per la vite.

Foro sul muro già fornito di tassello, con a fianco la pistola fumante.
Giunto alla fine di questo viaggio, che comunque complessivamente mi ha preso diversi mesi tra attese, altri impicci e impegni e un po’ di (non) sana procrastinazione, devo ammettere che sono molto contento di essere riuscito a giungere al mio obiettivo ed aver costruito questo mobile. Sia per sfogare una voglia che avevo già da tempo di lavorare del legno, ma anche per seguire da cima a fondo un progetto, dall’idea iniziale alla progettazione fino alla realizzazione con tutte le loro problematiche inerenti. Ma anche per capire un po’ di più che ogni tanto una mano può tornare comodo :)
Spero vi sia piaciuto questo viaggio almeno quanto mi ha fatto piacere raccontarvelo, e a presto!
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WorkshopCompanion- Breaking the Edges to Preserve Them - https://www.youtube.com/shorts/_BfKo2Yn-5A ↩︎